Per essere una persona mite e gentile, mi dico, a
volte mi prende una rabbia che farei saltare all’aria l’universo. Vedo un uomo
politico, un ministro, o una delle figure del corteggio, tutte mezze calzette
comunque, gentucola che conta come il due di picche, o forse queste no, o un magnate della finanza
o tipi della stessa risma, e “quello lo sgozzerei volentieri”, mi dico, e a
seconda del suo ruolo magari fingerei di aiutarlo a impedire che il sangue
scorra, che tanto sarebbe impossibile fermarlo, ma così lui ci metterebbe un
po’ di più a crepare, magari gli verrebbe in soccorso la consapevolezza della
sua nullità a negare anche una briciola di senso a quanto gli sta accadendo. E
poi penso che mi piacerebbe,
perché uno
o qualche decina qua e là non significherebbero niente,
che ogni anno venissero eliminate a caso, con un
bel sorteggio democratico, anche 10.000 tra le famiglie più potenti del mondo,
oppure 5.000 famiglie e 5.000 consigli di amministrazione, ma tutti, al
completo, inclusi figli e mogli e parenti prossimi, cosiddetti innocenti, se ne
hanno, perché si sa che questa gente è così occupata che non ha tempo di farsi
una famiglia o dei figli, che tanto quanti morti innocenti hanno fatto e
continuano a fare e continueranno a fare loro e i loro consimili?,
infinitamente di più, che se poi facciamo due conti della massaia, alla fin
fine quanti saranno ogni anno?, centomila al massimo, più o meno, e se la cosa
durasse, come è auspicabile per una o due generazioni, tipo 20-30-40’anni, a
quanto ammonterebbe il totale?, a pochi milioni di morti, distribuiti per tutto
questo lasso di tempo e sulla superficie di tutto il globo, una cifra
irrilevante, pian piano la classe dirigente e proprietaria certo in buona parte
si riformerebbe, un rimpiazzo si trova subito anche lì, a dispetto delle presunte
competenze necessarie, ma una gestione oculata delle decimazioni non lascerebbe
indenne, almeno in percentuale, nemmeno i nuovi arrivati, senza gravi
conseguenze, in fin dei conti siamo quasi 8 miliardi di primati umani, i morti
sarebbero una percentuale risibile, poi non si sa cosa accadrebbe, sarebbe
interessante stare a vedere però. Certo ci sarebbe da studiare metodi e come
reclutare e aggregare volontari e distribuire i compiti, ma tenendo conto che
presto, se si formassero dei vertici, anche questi rientrerebbero nel novero
dei bersagli, ovvio, se no la cosa perderebbe di senso, sarebbe volgare
vendetta o risentimento, giustizia da bar, per quanto un po’ di giustizia da
bar e da risentimento sarebbe sempre meglio dell’assenza di giustizia, la
volgarità chi la decide?, e quindi è altrettanto ovvio che tra i primi a essere
colpiti dovrebbero essere anche i capi di cartelli mafiosi e i loro scagnozzi
più prossimi, la manovalanza per il momento la si potrebbe trascurare, è gente
che non sa usare la testa, ammesso che ce l’abbia, dico mafiosi e trafficanti e
includo anche quelli di armi e del cibo e dei famaci e compagnia bella, che
come si può notare c’è da lavorare per generazioni, e insomma ci sarebbero dei
grossi problemi di organizzazione, ma questo non dovrebbe togliere spazio
all’iniziativa privata, e anzi stimolarla, che se poi due si concentrano sugli
stessi bersagli contemporaneamente e uno o entrambi ci lasciano le penne, non
importa, fa parte del gioco, chiamiamolo così, è una componente del rischio,
che gli dà un po’ di sapore aggiunto, di valore aggiunto, e rientra in un
disegno di armonia superiore non progettato da nessuno, e che si autorealizza
per conto proprio, non un’opera d’arte certo, niente estetismi del cazzo, una
specie di equilibrio piuttosto, una forma di omeostasi in divenire, automatica,
senza bisogno di una finalità superiore, esterna, e io stesso, per dire, potrei
essere tra i primi, anche se mi dispiacerebbe non poter prestare una mia opera
solida e efficiente su qualche centinaio o migliaio di obiettivi, per qualche
mesetto o annetto, ma sia quel che sia, lasciamo ampio spazio al caso, come
capita capita, cogliendo ogni occasione propizia, un incontro occasionale,
privato o pubblico, un incrocio per strada, da qualche parte, che so, adesso
mica ho voglia di diffondermi nei dettagli, sto ancora pensando alle prime gole
che taglierei, ai primi organi che potrei spezzare o maciullare, ai fantocci
che potrei investire per strada o anche sui marciapiedi o davanti alle boutiques,
scacciando dalla testa la sfilza di nomi che si affolla quasi a pretendere,
anche in questo, il privilegio di essere i primi, gli eminenti, che aspettino
il loro turno, si godano l’attesa e nel frattempo vadano a fare in culo tutti,
che adesso basta, sono davvero stanco, mi è venuto sonno.
Caro Luigi, sai bene che a me i coglioni girano ancor prima di conoscere i fatti, figurati in momenti come questi in cui la ghenga il Corona ha reso nuda. Per cui con la loro elica mi leverò a volo come un drone per pisciare in testa a chiunque osi fermarmi. Purtroppo è solo una fantasia. Ma all'atto pratico, e sono serio, tirerò fuori la pistola d'ordinanza, ereditata da mio padre, ex militare, balista, guerrafondaio, democristiano e chi più ne ha più ne metta, e sparerò nei piedi prima dei sicari della ghenga (alias polizia)e poi la punterò alla testa dei capi che ci hnno ridotto in schiavitù. Ho riso di gusto della tua letteratura affogata dall'urgenza, dettata dalla tua e nostra rabbia incommensurabile, ma che vuoi, siamo solo dei poeti. E tu più di me. Io solo per la questione dei piedi: in fondo sono ancora un primate umano. Grazie per l'allegria
RispondiElimina:-)
RispondiEliminaCi divertiamo così, poveri noi, caro Federico. Abbraccio anche a Isetta.