Uno dei segni più certi che la mia età avanza (leggi: che sto invecchiando) è che una volta davo del lei a quasi tutti: estranei, ovviamente, e chiunque avesse anche solo un giorno più di me; dare del tu a questi ultimi mi ripugnava quasi, come una cosa contronatura (pensavo ce ne fossero allora... qualcuna anche adesso per la verità) e quindi evitavo di farlo. Era per rispetto, più che per distanza. Anche perché la distanza, se può segnare tutte le sfumature della differenza, e della diffidenza, è essa pure una forma di rispetto.
Ora con gli estranei parto ancora con il lei, anche
quando tutti attorno usano il tu, ma presto o tardi mi adatto a passare alla
seconda persona, sempre con qualche resistenza, come se in questa presunta
confidenza qualcosa si incrinasse. Il tu lo do abbastanza spontaneamente alle
persone molto più giovani, che ormai sono tante (ecco il marchio della
vecchiaia), ma anche qui, prima che mi diventino familiari, se mai lo
diventeranno, sempre con un sottile disagio, che mi sforzo di vincere perché
sono certo che, se usassi il lei, sarebbero loro a restarci male, dato che
usano il tu
in modo così apparentemente spontaneo: anche con i più anziani,
come me, che invece lo accolgo con quella sfumatura di disagio che dovrebbero
provare loro.
E qui non dovrebbe mancare un sorriso di imbarazzo. 😊 Eccolo
ps. La foto di Léaud bambino c'entra poco, l'ho messa solo perché mi piace
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