1 - inizi anni '90
A volte, quando sto camminando lentamente, magari mentre leggo, e mi
fermo un momento a pensare, all’improvviso mi sento basso, e sento che lo
divento sempre di più: la percezione dello spazio è cambiata, il suolo è più
vicino, il corpo più pesante, le membra sprofondano l’una nell’altra, come a
causa di una maggior densità dovuta a un’istantanea evacuazione del vuoto
corporeo: le ginocchia sfiorano le caviglie, il torso si incassa nel bacino,
come la testa nelle spalle, i capelli si appiattiscono e, sotto, il cervello
preme contro la fronte e sulle vertebre che si incollano l’una all’altra
fondendosi in un unico blocco, pur restando ogni cosa esattamente identica a
come è sempre stata, così come sempre lo stesso sono io, anche se mezzo metro
più lontano dal soffitto, o dal cielo.
2
(21-07-2017)
Stamattina
gli alberi mi sembrano più alti, giganteschi. E io ho la chiara percezione
fisica di essere più piccolo, come compresso, giù, verso terra, quasi a
strisciare... ma non ancora... Ancora cammino. Le zampette si muovono agili, la
testa ruota di qua e di là, libera ma non vuota. Non è una brutta sensazione.
Non c'è in giro nessuno, dopo il temporale. Solo qualche uccello che canta. Per
il resto, silenzio, e nessuna necessità di romperlo.
3) 10-04-2019
Oggi è uno di quei giorni in cui
sono più basso di 5-10 centimetri del solito. Il corpo è più denso, più
compatto e compresso. Le gambe sono più corte, il baricentro scende verso
le anche.
Per vedere le cose che di solito sono all'altezza dei miei occhi devo alzare lo sguardo. Se invece lo alzo di più il cielo davanti a me è sempre lì, alla stessa distanza, grigio oggi, e le foglioline sui rami più alti dei pioppi appaiono lontane, di colore verde chiaro, quasi gialle contro il suo fondale. Ogni tanto prendono a tremare e brillano.
Mentre le guardo recupero qualche centimetro. Due o tre, per ora. Poi si vedrà.
Per vedere le cose che di solito sono all'altezza dei miei occhi devo alzare lo sguardo. Se invece lo alzo di più il cielo davanti a me è sempre lì, alla stessa distanza, grigio oggi, e le foglioline sui rami più alti dei pioppi appaiono lontane, di colore verde chiaro, quasi gialle contro il suo fondale. Ogni tanto prendono a tremare e brillano.
Mentre le guardo recupero qualche centimetro. Due o tre, per ora. Poi si vedrà.
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