21/07/17

Più basso


 1 -  inizi anni '90
 
A volte, quando sto camminando lentamente, magari mentre leggo, e mi fermo un momento a pensare, all’improvviso mi sento basso, e sento che lo divento sempre di più: la percezione dello spazio è cambiata, il suolo è più vicino, il corpo più pesante, le membra sprofondano l’una nell’altra, come a causa di una maggior densità dovuta a un’istantanea evacuazione del vuoto corporeo: le ginocchia sfiorano le caviglie, il torso si incassa nel bacino, come la testa nelle spalle, i capelli si appiattiscono e, sotto, il cervello preme contro la fronte e sulle vertebre che si incollano l’una all’altra fondendosi in un unico blocco, pur restando ogni cosa esattamente identica a come è sempre stata, così come sempre lo stesso sono io, anche se mezzo metro più lontano dal soffitto, o dal cielo. 

 
2 (21-07-2017)

Stamattina gli alberi mi sembrano più alti, giganteschi. E io ho la chiara percezione fisica di essere più piccolo, come compresso, giù, verso terra, quasi a strisciare... ma non ancora... Ancora cammino. Le zampette si muovono agili, la testa ruota di qua e di là, libera ma non vuota. Non è una brutta sensazione. Non c'è in giro nessuno, dopo il temporale. Solo qualche uccello che canta. Per il resto, silenzio, e nessuna necessità di romperlo.


3) 10-04-2019
Oggi è uno di quei giorni in cui sono più basso di 5-10 centimetri del solito. Il corpo è più denso, più compatto e compresso. Le gambe sono più corte, il baricentro scende verso le anche.
Per vedere le cose che di solito sono all'altezza dei miei occhi devo alzare lo sguardo. Se invece lo alzo di più il cielo davanti a me è sempre lì,
alla stessa distanza, grigio oggi, e le foglioline sui rami più alti dei pioppi appaiono lontane, di colore verde chiaro, quasi gialle contro il suo fondale. Ogni tanto prendono a tremare e brillano.
Mentre le guardo recupero qualche centimetro. Due o tre, per ora. Poi si vedrà.


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