L'ultimo!
Sigh!
...allora sono entrato in questa piccola cartoleria in
un cortile vicino alla biblioteca nazionale negli edifici del Clementinum (le
biblioteche di Praga sono meravigliose... cioè, tutte le biblioteche lo sono,
ma quelle di Praga di più) e alla vecchietta dietro il banco ho fatto segno che
cercavo dei quaderni e lei, che mi ha individuato subito come straniero (per
forza, parlavo a segni!), mi ha mostrato quelli più belli che aveva, di
grandezza normale. E allora io le ho mostrato il quadernetto che avevo in tasca,
e lei da sotto il banco ha estratto uno di questi e me l'ha mostrato quasi con
ritrosia, come se si vergognasse di una merce, a suo parere, così scadente.
Probabilmente una rimanenza. E io mi sono innamorato subito, e ho pensato che
magari Kundera, Hrabal, Holan, Orten, avevano preso appunti su quadernetti come
quello. L’ho immaginato nelle loro tasche, un po’ spiegazzato, e che lo togliessero
in un inverno freddo come quel giorno, umido per la neve, e che poi, con i
guanti, o dopo averli tolti, prendessero una penna o un lapis dal taschino e,
in piedi in una piazza o all’angolo di una delle viuzze della città vecchia, scrivessero,
per esempio: “Non posso uscire di casa dopo le otto di sera. / Non posso
prendere un alloggio indipendente. / Non posso cambiare casa …” (J. Orten). Me lo sono fatto dare, e ho sfogliato quelle
pagine beige chiaro, rosa sporco quasi, ho guardato la copertina verde con il
riquadro per i dati personali, la quarta con il marchio e l’indirizzo del luogo
di fabbricazione, l’etichetta con il prezzo, l'equivalente di 30 lire (era
credo il 1999, prima dell'euro), e ho fatto cenno che andava benissimo e se ne
aveva altri. Lei ha replicato il mio cenno e ha estratto il mucchietto
tenuto da un elastico, più o meno una trentina, che aveva nello scaffale sotto
il banco. Quanti? deve avermi chiesto con lo sguardo. E io ho risposto con la mano: Tutti!
E, sorridendo alla sua espressione meravigliata, tutti li ho presi e me ne sono
andato felice.
(La volta successiva li ho cercati in ogni cartoleria
che incontravo, ma non li ho più trovati. Al loro posto c'erano questi, scovati
in un supermercato, che al momento mi sono sembrati orribili al confronto ma ho
comprato lo stesso, a un prezzo molto superiore peraltro, mentre ora mi
sembrano belli, abbastanza insomma (belli per il tempo, i ricordi, i miei
studenti, Lucio Klobas che era con noi e li faceva ammattire tutti con le sue
strambissime, per loro, uscite, e il sottoscritto che lo prendeva per la manica
e lo supplicava di smetterla per pietà... il grande Lucio!), perché le cose
cambiano e anche noi, a volte, diventiamo meno sciocchi.)
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