Facciamo un paio di conti. Ancora (vedi i post del
21 aprile e dell’8 maggio). E’ un periodo che uno i conti se li fa. Anche se
non tornano. Alta matematica. Mica tutti hanno studiato.
Cominciamo con il risparmio sulle pensioni.
Atteniamoci a cifre ragionevoli. 40.000 anziani morti più del solito in tre
mesi, facendo una media abbondante che tenga conto di tutte le spese, anche
quelle burocratiche, ma tralasciando quelle, ingentissime, sanitarie e
assistenziali, diciamo sui 2.000 euro mensili, per facilitare i calcoli, fanno
un risparmio per l’INPS, tenendo conto anche di una tredicesima di 1.000 euro,
di 25.000 euro per deceduto in eccesso (in abbondanza). Moltiplicato per il
numero di trapassati, fanno 1.000.000. 000 di risparmio in tre mesi.
Moltiplicato per quattro, fanno 4 miliardi di risparmio annuo. Una fettina di
manovra economica. Non tantissimo, ma nemmeno poco.
Questo mi ha fatto venire in mente una proposta
ragionevole. Smettiamola con queste odiose restrizioni, che fanno temere a
filosofi e politologi l’avvento di una condizione di controllo totale, come se
già non ci fosse, e lasciamo che la pandemia faccia il suo corso. (Mi limito
all’Italia ma tutti possono estendere facilmente il ragionamento al mondo
intero. Come si può notare la mia idea richiama la proposta di Swift che più
modestamente si limitava all’Irlanda.) Lasciando tutti liberi si arriverebbe
alla tanto bistrattata immunità di gregge. Questa comporta il contagio (faccio
cifra tonda per semplificare) del 60% della popolazione: quindi per l’Italia
36.000.000 (trentaseimilioni) di persone, che potrebbero morire sembra nella
percentuale dell’uno per cento, sempre per semplificare. Quindi 360.000 morti.
Che però non sarebbero distribuiti in tutta la popolazione, ma in gran parte
tra gli anziani. Se calcoliamo un ottimista 90%, siamo a 324.000 kaputt. Tra i
papabili, data l’età, ci sono anch’io. Lo segnalo perché non si dica che faccio
calcoli interessati. Lo so che in Italia è così: ogni ragionamento oggettivo
nasconde uno squallido interesse. Ma io faccio eccezione. Sono sempre stato
un’anima bella. E me ne vanto.
Se aggiorniamo le cifre tenendo conto di questa
proposta, che al momento lascio così, allo stato grezzo, la cifra risparmiata,
litandosi all’INPS, sarebbe di circa 8 miliardi (per l’esattezza 8.100.000.000).
Quindi ci guadagnerebbe moltissimo. Inoltre la gente, in particolare i giovani
che scoppiano di energia e voglia di vivere,
continuerebbe a produrre e a consumare di più che restando chiusi in casa, e
quindi il beneficio per l’economia del paese sarebbe ancora più ingente. E poi
c’è da tener conto del fatto che non è detto che una volta superato il primo contagio,
perché questo Covid-19 è molto infido, non si ripresenti, quindi i contagiati
potrebbe essere molti di più. Teoricamente più della popolazione stessa, perché
se si ripresentasse anche solo un’altra volta, la percentuale sarebbe del 120%:
un taglio alle spese estremamente significativo quindi, anche senza entrare
negli spiccioli del dettaglio. Certo ci sarebbero delle controindicazioni, come
il tanto conclamato, ma di fatto risibile, contributo degli anziani al fantasma
del welfare (volontariato, surrogato delle insufficienti scuole per l’infanzia,
custodia bambini in età prepuberale ecc.) o il mantenimento di figli e nipoti
con i loro risparmi, ma questi comunque passerebbero a loro e entrerebbero più
direttamente e con maggiori volumi nella circolazione dei beni, perché è ovvio
che risparmiare è solo il retaggio di una cultura contadina e della povertà che
scomparirebbe con gli anziani.
Solo benefici insomma. Anche tralasciando il
computo meschino dei posti lavoro liberati (quelli regolari e quelli in nero,
che come noto sono feudo di molti pensionati), dal punto di vista morale e
sociale ci sarebbero solo vantaggi. Lasciando fare alla natura matrigna non ci
sarebbe il senso di colpa di aver contribuito direttamente a scremare la
suddetta categoria (mica morirebbero tutti, dai!) e in più ci sarebbe una
maggiore coesione sociale, che come è noto aumenta avendo un comune nemico,
come del resto aveva già detto chiaramene anche Leopardi, che non ha solo
scritto quelle cose pallose e lagnose che in passato si studiavano a scuola (a
volte dovendo pure impararle a memoria!).
Se la vicenda dovesse ragionevolmente protrarsi
negli anni, i benefici sarebbero enormi. Senza calcolare che, come prevedono
gli esperti, il futuro ci riserva delle belle sorprese con nuovi virus che
l’indefessa matrice naturale è sempre pronta a sfornare. Vita crea vita, in
festa infinita. Questo per dire che i pessimisti di professione dovrebbero
smettere di lagnarsi a destra e a manca, specie quelli che fanno i pavoni in
tv, e di deprimere la popolazione che ne ha già di suo. C’è speranza.