Sua moglie - mi
dice rallentando quel suo passo strascicato che minaccia sempre di farlo
inciampare, cosa che del resto avviene periodicamente, anche se con conseguenze
di poco conto, per ora - non accetta che lui invecchi. Spia ogni sintomo di
devastazione, o solo di lieve deterioramento, e ne trae conseguenze
apocalittiche. Riguardo a lui, e di conseguenza a lei. E' un'animista manichea. Ogni
cosa è viva, minacciosa o benevola; l'indifferenza non è prevista, al massimo è
una pausa, le sfumature e le gradazioni sono solo per le mammolette, gli illusi; tutto ha un'intenzione, un messaggio, un sentimento; il mondo
attorno impazza di energie di intensità variabile e lei ne è investita. Così
come lui. Appena scorge qualcosa che non va (lei, intende), la tiene sotto tiro
e si ingegna a porvi rimedio. In questo periodo i sorvegliati speciali sono i
capelli, che sono sempre stati belli, grossi, forti e folti, che crescono
rigogliosi, ondulati, splendenti, ma ora mostrano cedimenti, in alcuni punti si
diradano e il principio di chierica che lo minaccia da qualche anno si è esteso
in modo preoccupante. "Non voglio che tu perda i capelli!", gli dice
(dice lui), e ogni momento e lì con rasoio e forbici a spuntare crescite
disordinate, a correggere difetti e a massaggiare la cute con unguenti e
prodotti miracolosi, a carezzare e mettere tutto in ordine. Cosa che a lui,
confessa, piace moltissimo, peraltro. Anche se qualche prodotto brucia un po'.
Ma funziona, afferma lei. Vede ogni giorno qualche pelo in più, la chierica
fermarsi e rinfoltirsi. Allora i suoi sforzi non sono vani! La cheratina
mostra il suo lato positivo. E' buona, generosa. Se invece le sembra che non
funzioni, che quello che ha visto è stato solo un abbaglio, un inganno maligno
di cui è stata fatto oggetto, allora si arrabbia. "Non è possibile!",
dice. "Non devi invecchiare! Non puoi! Te lo proibisco!". E se ne va
mortalmente offesa. E' un oltraggio! Non se lo merita. Proprio no...
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