In fin dei conti, i vari modi e contesti in cui si manifesta e viene rappresentato il gesto si riducono a sfaccettature di uno solo, doppio, di violenza e/o difesa, che viene ora dall’esterno e ora dall’interno (vergogna, nascondimento, dell’orrore, della paura, del riso o del pianto, per esempio), ora dall’esterno (autorità, minaccia, prepotenza, violenza diretta). Sopruso, ma anche difesa da chi sta aggredendo, allontanamento della minaccia, ma anche, in qualche misura, difesa di chi si sta aggredendo, perché non veda cosa lo minaccia, cosa sta per capitargli, come una forma di pudore dell’aggressore (Abramo), che protegge la vittima, le mostra affetto proprio mentre sta per annientarla.
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