che se uno scorre la mia bacheca e guarda le foto e i titoli, quando ci sono, o legge le prime righe, o anche tutte, pensa che vivo fuori dal mondo, con tutto quello che succede, o in una piccola porzione di mondo, una scatolina, di banalità e piccolezze locali e quotidiane, un idillio che finge di non essere alienato, di non vedere a un palmo dal naso (dai, diciamo due...), in mezzo a minuzie, macchiette paesane, giardinetti, corsi d'acqua non inquinati, graziosi animaletti, storielle leggere, vacue, inconsistenti, per fortuna brevi, con al centro un ego minimo quanto mai ingombrante, gigantesco, che occupa tutto come se lui fosse tutto, o fosse tutti, con la pretesa magari di essere chiunque, uno alla volta, chiunque legga, e insomma nessuno escluso, ma non essendo, di fatto, proprio niente di importante e significativo, e quindi, in verità, alla lettera nessuno, niente, ma proprio niente e nessuno, ecco, quel tale avrebbe ragione. E' esattamente questo, esattamente così.
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