Come gli altri esseri viventi, si trova spesso nella necessità di fare qualcosa e, dovendo farla, di solito cerca di agire per il meglio, talvolta riuscendoci, rispetto alle finalità che si era prefissato. Ma poiché queste finalità altro non sono che delle semplificazioni necessarie all'agire, una volta portato a compimento qualcosa, gran parte del tempo restante lo passa a cercare di riparare o di difendersi dagli effetti che l'azione ha causato, propagandosi oltre la semplicità in ogni direzione, ovvero dimenticandoli per poter fare altro, finché la forza del loro ritorno in massa non finisce per soverchiarlo obbligandolo a correre ai ripari. Ma a questo punto le prospettive di riuscita sono ormai nulle, perlomeno in rapporto agli intenti di partenza, se li ritiene ancora validi, e per la verità anche se strada facendo si sono a loro volta modificati. Di qui il senso diffuso di fallimento che accompagna come un'ombra qualsiasi cosa decida di fare, correlato necessario della presupposizione di onnipotenza che l'agire comporta per il fatto stesso di proporsi finalità, il cui stesso riaggiustamento contribuisce a celare la semplificazione che all'agire aveva permesso di mettersi in moto. Forse avrebbe potuto evitarlo, - immagina a volte in preda alla debolezza -, se di fatto ogni azione che ha deciso di compiere non fosse stata già in partenza un effetto di altre la cui origine non può ricordare perché non dipende da lui, così come non dipendeva, del resto, nemmeno da chi l'ha innescata, intrappolato nella stessa catena. Argomento classico dello sgravio di responsabilità che lo getta in una prostrazione se possibile maggiore, cioè a dire in un senso di aggravio di responsabilità. E' un fesso. E d'altra parte cosa si pretende da lui? Che la smetta di fare alcunché? Ma siamo seri! Uno: non risolverebbe niente, stante tutto quello che già ha fatto (che non è poco, gli vien da pensare con inopinato orgoglio); e due: dovrebbe rinunciare a vivere, con una nuova azione eccetera eccetera. Tanto più che, a ben guardare, ogni volta che decide di dar corpo a un nuovo progetto, si sente davvero bene. Benedetta onnipotenza! Sarà pure fallace, pensa, ma che dire dell'imp...? Brutto bastardo!
(2000 circa. Anche prima.)
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