- Non una sola riga di quanto ho scritto mi
sopravvivrà, disse con aria sconsolata, forse sperando che lo confortassi.
Poi, come folgorato da un'illuminazione improvvisa, aggiunse: O forse mi
sopravvivranno tutte, dalla prima all'ultima, non per qualche valore
particolare, ma in quanto infinitamente superiori, anche la più insignificante,
all'insignificanza della mia vita, tale che qualsiasi cosa meriterà di durare
più di lei, fosse pure per un attimo.
Restammo un po' in silenzio senza guardarci. Poi mi venne da dirgli:
- Forse tu e loro valete di più di quello che in questo momento ti compiaci di
pensare... Ma questo non significa che non dobbiate lo stesso sparire
completamente entrambi all'istante.
O forse, ripresi, sto pensando più a me che a te. Ammesso che condivida le tue
illusioni.
- Mi piacerebbe sapere chi, senza mentire, non le coltiva, disse lui dopo un
po'.
(E con questo siamo meritevoli di sparire all'istante tutti, sentenziammo
all'unisono. Senza pensarlo davvero. Da quei piccoli bugiardi che siamo.)
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