C’è questo scrittore che
quando vede da lontano dei colleghi o due o tre critici che parlottano tra di
loro (abita in una grande città in cui queste occupazioni sopravvivono senza
soffrire troppo della crisi), nonostante non abbia nulla da temere dalla loro
conversazione; ma anche quando semplicemente scorge, nelle sue peregrinazioni
nei differenti quartieri, qualche conoscente di qualsiasi genere; e a volte
anche quando è in città straniere, o estranee, durante uno dei suoi viaggi di
piacere, o per presentazioni o convegni vari a cui è spesso invitato e non sa
dire di no, a meno che non sia troppo ammalato, dove peraltro è felice di
incontrare altri colleghi la cui amicizia coltiva con devozione; in queste e
simili occasioni ha spesso l’impulso di nascondersi, sottraendosi alla vista ancor
prima di poter essere percepito o scomparendo in qualche negozio o viuzza come
sopra pensiero, con un gesto che non ha nulla a che fare con i conoscenti, che
certo crederanno di non essere stati nemmeno visti da lui (come del resto
accade a molti protagonisti dei suoi libri...), e che a me fa pensare a quello
di chi sta vivendo un amore clandestino e ha un sacro terrore di essere
scoperto anche quando se ne va per i fatti suoi e non a un appuntamento, anche
se forse uno che vive questo amore è come se andasse sempre a un appuntamento, tanto che c’è da
chiedersi, allora, a chi o cosa sia riservato questo amore che va preservato a
ogni costo anche dalla minima intrusione, dal più indifferente, ma crudelissimo,
certo, sguardo indiscreto, o solo da qualche vago, ipoteticissimo sospetto che
probabilmente infesta solo la fantasia dell’amante: che cosa cioè necessiti di
tanta segretezza e separazione, e pudore, di tanta cura e difesa di sé, perché
sia puro e conservi tutta l’intensità che esso genera e accumula e che
altrimenti andrebbe dispersa, se non proprio fino a dissolversi, almeno fino a
involgarirsi e trasformarsi in qualcosa d’altro, magari degno a modo suo, ma
comunque d’altro, ebbene, l’unica risposta che trovo, per questo scrittore, ma
anche per me, se fossi io (ma non lo sono), è che può
trattarsi solo dell’amore, non dell'opera, ma per il mondo.
Bello! O, forse, mi piace, perché abbellisce il mio nascondermi...
RispondiEliminaNon ha bisogno di nascondersi chi è già nascosto al mondo (Nobel esclusi)
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