C'è quest'uomo sulla cinquantina vestito con
classico decoro, se non proprio bene, ma che poi, a guardarlo con un minimo di
attenzione, non indossa un solo capo che si accordi correttamente con quello
vicino e con l'insieme, come se avesse sì elaborato, in un passato remoto, dei
modelli generali di eleganza, ma poi, essendo molto miope, avesse dovuto
integrarli nei dettagli con la sua immaginazione, un po' approssimativa: ogni
accostamento infatti, rispetto a quei modelli, è sfasato, erroneo, anche se di
pochissimo: la camicia e la cravatta si accorderebbero pure nel colore, ma non
per il loro motivo, troppo simile; camicia e giacca, invece, potrebbero
convivere per il motivo, ma non, sia pure di una piccola sfumatura, per il
colore; cravatta e giacca andrebbero abbastanza bene, ma non benissimo, per il
colore, ma il motivo, uguale nella grandezza, minuscola, è troppo distante nel
disegno; i pantaloni si sposano con quasi tutto con il loro colore neutro e
poco impegnativo (grigio scuro) ma non per il tessuto, senza contare che hanno
il risvolto, che peraltro fa il paio con le scarpe a punta, conferendo
all'insieme un che di demodé, o blasé secondo un'estetica più dandy, che però
contrasta con l'iphone e gli auricolari di ottima marca e la montatura degli
occhiali, all'ultimissima moda.
Il risultato è quasi irritante, irritante esteticamente (nel
senso di percettivamente, sensibilmente: non per qualche ossequio all'ultima o
penultima moda con la puzza al naso), come può esserlo per la cute o gli occhi
una sostanza blandamente nociva. Mi ha fatto venire in mente certi quadri che
non erano stati pensati e realizzati per essere visti alla luce elettrica o da
vicino; con la differenza che questi, talvolta, visti così, col naso incollato
alla superficie, rivelano meraviglie e segreti impensati. Ma solo i capolavori.
Sarebbe troppo pretenderlo da tutti, e men che meno da un abbigliamento da
impiegato. Agli altri è meglio non avvicinarsi troppo. Tenere le debite
distanze. Senza nessuna intimità.
Anche lui, tenuto a debita distanza, funziona, è quasi
gradevole. Come molti impressionisti.
Mi sa che vale anche per altro. Va bene per le impressioni.
E quindi per quasi tutto.
PS. Mia moglie mi fa notare come
oggi la parola "decoro" si usi esclusivamente per i poveracci - come
noi - che insomma, anche se non cedono alla sciatteria ormai imperante: della
serie tutti ma tutti brutti sporchi e
cattivi e trasandati e spettinati e raffazzonati e presuntuosi e con la barba
lunga, le unghie nere, lo sguardo vuoto ma aggressivo ecc..., poveracci
restano... e più che di rispetto, sono oggetto di commiserazione:
com-miserazione, appunto.
(E io che la penso
sempre con la memoria latina incorporata! Povero tonto!)
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