24/07/21

Il Francia, Annunciazione

 
 

Di questa Annunciazione, splendida, mi piace il grande cielo, l'azzurro infinito, e che l'angelo sia all'aperto poggiato a terra, nel paesaggio, quasi. E quella ragazza meravigliosa, sulla soglia di casa, con alle spalle la colonna che rappresenta il figlio a venire (come dicono) e davanti quei due gradini, che la innalzano da terra, e insieme ve la conducono. Ancora un passo, due, e è fuori. Ma un solco nel terreno indica che all'angelo non potrà avvicinarsi, come questi a lei, perché l'estrema vicinanza è anche un'incolmabile distanza. Ed è proprio questo che a me piace. Mi piace la distanza.

 

***

E mi piace che sia all'aperto, in luogo pubblico anche se non c'è in giro nessuno: la Vergine sulla soglia di monumentali edifici tondeggianti, l'angelo sul nudo terreno con alle spalle colonne squadrate, in una fuga di rette verticali, mentre sullo sfondo è chiuso da un paesagio sereno, lacustre si direbbe; e poi, soprattutto, mi piacciono i due alberelli, cresciuti chissà come in mezzo a quelle architetture monumentali, bellissimi lì, e nel quadro, a dare, al di là del loro valore simbolico, quel supplemento di vita di cui la città sembra bisognare, così pura nelle sue linee ma un po' gelida, affusolati, delicatissimi, essenziali. Sono esili, non stenti, forti invece, mi sembra, pieni di promesse. 

 


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