C’è questa mia amica che sostiene che di notte ci sono aerei che solcano il
cielo in lungo e in largo, approfittando del traffico ormai intensissimo
ovunque, per spargere polverine che atrofizzano o alla meglio riducono le
capacità cerebrali. Ma come: più ancora di così? Sì, sì.. ancora di più.
Le polverine si confondono con il normale pulviscolo atmosferico e con
l’inquinamento tipico di ogni zona, sono inodori e insapori e agiscono
lentamente, provocando cambiamenti impercettibili ma col tempo devastanti.
Colpiscono più o meno tutti, naturalmente in proporzione alle quantità
respirate e alla loro purezza e densità, che sono relative al momento in cui
vengono sparse, alla vicinanza alla fonte di emissione e, paradossalmente, alla
purezza dell’aria, perché la presenza di agenti inquinanti un po’ le smorza.
Per questo sono micidiali in alta montagna, dove l’aria è più pura, e sulle
coste, dove il vento della sera spazza via tutti le schifezze emesse dai corpi
durante il giorno e prepara l’atmosfera alle disseminazioni più incisive (cita
come esempio la ventosa Liguria, notoriamente percorsa da orde di pazzi furiosi
dai comportamenti fantasiosi e spesso di inaudita violenza, che siano aborigeni
o disgraziati villeggianti).
La riduzione è marcata e si può riscontrare senza difficoltà su tutto il
territorio nazionale (quanto all’estero, non avendo dati di prima mano, non si
pronuncia), ma i più fragili e i più esposti vedono assottigliarsi le proprie
capacità fino a forme quiete (o quiescenti) e apparentemente innocue di
demenza, sempre compatibili con le minime necessità di sussistenza lavorativa e
sociale tuttavia, che in certe circostanze favorevoli, scatenate motu proprio o
provocate ad arte, esplodono in gesti immotivati quanto feroci, all’apparenza
(ma solo per chi non sa) inspiegabili.
Ne è certa: lo spargimento è periodico e anzi negli ultimi tempi si è intensificato. Non vedo
anch’io la gente, come si comporta?, cosa dice e pensa?, meglio: cosa le passa
per la testa e ne emerge sotto forma di gesti e parole?, come reagisce a ogni
minimo inconveniente?, come ogni piccola osservazione dà luogo a urla e
aggressioni? E coltelli e botte e pistole e risse… e tutti quegli uomini che
ogni giorno uccidono donne incontrate per caso, e amiche e madri e mogli e
figli?
I più a rischio sono quelli che sono in giro di notte e di primo mattino,
perché ormai il baricentro della cosiddetta vita si è spostato lì, tutti quelli
che si divertono e sembra che ci riescano solo molto dopo il tramonto, e quelli
che delinquono, e i tanti poveri sfruttati che a quelle ore lavorano, - che
loro in fondo non ne hanno colpa ma poi senza saperlo sommano anche questo pericolo
a quelli dei loro mestieri malpagati e mal protetti…
L’unica soluzione allora è di uscire il meno possibile la sera, o
quantomeno di stare il meno possibile all’aria aperta; starsene buoni buoni in
casa e mettere i filtri all’aria condizionata, tenere chiuse le finestre e se
proprio indossare mascherine anche a letto. Per il resto, aspettare che il sole
sia alto prima di uscire, sbrigare le faccende senza cincischiare, non stare
troppo a chiacchierare nei luoghi pubblici e nei negozi e applicare queste
norme elementari anche sui luoghi di lavoro. E infine sperare di non
accorgersene quando prima o poi si sarà colpiti, in modo da continuare la vita
di sempre come se niente fosse. Come stiamo già facendo ora.
"E infine sperare di non accorgersene quando prima o poi si sarà colpiti, in modo da continuare la vita di sempre come se niente fosse. Come stiamo già facendo ora".
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