Ho da tempo in progetto un album degli incontri mancati di un soffio.
Dovrebbe essere composto solo di foto sbagliate, scattate con un attimo di ritardo. Il tempo di vedere la cosa, di prendere la macchinetta, accenderla, puntare e scattare, o solo di puntare e scattare, pochissimo comunque, e la cosa è già sparita. A volte lasciando una scia, la traccia del movimento, un baffo informe nell'aria, per terra, in fondo al paesaggio. Nella mia testa, l'immagine è fissata al momento prima: tutto presente, nitido, vivo. Nella foto più niente. Lo sfondo, il mondo.
Le didascalie sarebbero tutte uguali, tranne il nome di ciò che manca. Poiché ciò che manca viene detto. Nominato il più delle volte. Altre solo indicato, in qualche modo significato. Così:
Fino a poco fa qui (o là) c'era.... (per es. un ciclista: canale con una curva sullo sfondo; un pettirosso: rami e foglie...; ecc.; oggi, ho visto un rapace, volato via subito: i rami alti di una pianta della palude)...
In chiusura metterei una foto del globo:
Fino a poco fa qui c'erano milioni di esseri di ogni specie che ora non ci sono più.
Poi un'altra, identica:
Ora ce ne sono milioni di altri
Specificherei che queste ultime due non sono opera mia, naturalmente (ancora non sono stato tanto in alto).
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