– Ho questo perverso pudore (ma perverso è dire troppo) di parlare sempre di me, dice quasi arrossendo (o è orgoglio?). Di fare sembiante di non parlare mai d'altro, o di parlarne riconducendolo (riducendolo) a me. Di parlare sempre d'altro rispetto a ciò che invece dovrei dire. A ciò che dovrebbe essere detto. E di dire tutto direttamente (come sembra), tutto schiacciato lì, come se non ci fossero altri modi. Altre vie. Altri sguardi.
– E invece...
– Invece niente.
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