25/08/25


 

Nel polittico del Maestro Paroto, Madonna col bambino, donatore e santi, in prestito dalla Tosio Martinengo, in basso a destra c’è una santa Agata che, invece che adagiato in buon equilibrio con il suo gemello sul canonico vassoio, esibisce un unico seno tenuto delicatamente per un capezzolo, in sublime equilibrio, dalla stessa tenaglia che gliel’ha strappato e maciullato. Il seno con base resecata in alto ritrova grazie al martirio una sua perfezione iperuranica e forma con la tenaglia uno strano fiore, elegante e perturbante, una rosa, il cui colore viene ripreso e amplificato dal risvolto del lungo mantello che copre la figura slanciata, da cui spunta, specularmente rovesciata rispetto a quella che regge con la punta delle dita la tenaglia, una mano sottile, abbandonata con la stessa raffinatezza che caratterizza tutta la figura, dolce e rassegnata, più che orgogliosa, della santa. Noi la guardiamo senza orrore e senza malizia, con rispetto e tenerezza, e quasi con l’eco sommessa di un desiderio.

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