La carne rosa con velature grigie, che qualsiasi riproduzione tradisce, il rilievo più chiaro delle vene, i polpacci possenti rispetto alle cosce, ancora muscolose ma un po’ molli nell'incavo, come la carne del petto e dello stomaco, quasi cinerea, livida, come se la necrosi fosse già cominciata in vita, mentre il sangue ha appena preso a sgorgare solo dal braccio sinistro, quasi abbia subito una maldestra endovena: il corpo vecchio di un vecchio, senza infingimenti né compiacimenti, che non è seduto o immerso in una vasca, ma si erge con i piedi ben piantati in un grosso catino di ottone, un corpo che è stato possente e è ancora forte, monumentale, che va incontro alla morte senza timore né eroismo, solo lo sguardo rivolto in alto verso qualcosa di superiore, un principio che resiste, o di resistenza.
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