27/09/14

Bruco oblomoviano



Stamattina, sull'asfalto, verso il margine destro, nella strada dei lumaconi, c'era un bruco. Lungo, peloso e nero, con riflessi testa di moro, luminosi. Dopo un'ora stava ancora lì. Non si era spostato di un centimetro e io quasi lo calpesto. Ho deviato il piede all'ultimo istante. Pur avendolo fotografato, mi ero dimenticato di lui, e poi non immaginavo che fosse ancora lì. Dopo un'ora, dico io! E non accennava a muoversi (era vivo, tranquilli: l'ho visto ingobbirsi, salvo restare sempre in loco). Da quanto tempo era lì? Per quanto ancora ci sarebbe rimasto (se pedoni e ciclisti lo avessero risparmiato)? Quanto vive un bruco? Facciamo sei mesi, un centocinquantesimo della vita di un uomo (e sto largo!), e lui se ne sta minimo un'ora fermo sulla strada! Quindi, facendo la proporzione, è come se io stessi almeno 150 ore fermo allo stesso posto. Roba da matti!
Vien da chiedersi com'è il tempo per gli animali. Ci pensano? La durata della vita che rapporto ha con quello che fanno? O un giorno, un mattino, due ore, per loro sono una quasi eternità? Oppure una volta adempiuta la loro funzione, il resto (ciò che non è funzionale alla funzione) non importa? Esseri scriteriati!
 


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