Poi non si sa cosa è successo. L’acqua un momento prima si era attestata poco sopra il garretto dei buoi, e oltre non era previsto che arrivasse. Il clima sul carro era sereno. Il conducente tranquillo. Forse il futuro marito aveva detto qualcosa di divertente. Un sorriso era spuntato sulle labbra di tutti. Tranne del bambino, che non aveva capito e si godeva la gita accanto alla nonna guardandosi attorno con il suo solito stupore. Ci dev’essere stata una buca imprevista, una piccola voragine provocata dalle ultime piogge, uno smottamento sotterraneo: fatto sta che il bue di sinistra si è trovato senza appoggio e anche quello di destra ha faticato a trovarlo, con le due zampe di destra che scivolavano perché quelle di sinistra annaspavano per cercare il suolo. Così il carro all’improvviso si è piegato: il bambino è stato sbalzato fuori e la nonna con lui. Gli altri sono riusciti a attaccarsi ai bordi del carro. Il bambino e la nonna, che non sapevano nuotare, sono stati trascinati dalla corrente invece. Gridavano e si agitavano. Mentre i buoi hanno provato a recuperare l’equilibrio e alla fine lo hanno trovato trascinando il carro ormai di traverso sull’altra sponda con le altre donne aggrappate e incolumi, i due uomini si sono gettati così com’erano, immediatamente, e hanno cercato di raggiungere la nonna e il bambino pur impacciati dagli abiti. Il conducente ha afferrato il bambino e è riuscito a portarlo a riva abbastanza presto, mentre lo sposo faticava a mettere il salvo sua madre, che si agitava e gridava e era appesantita dagli abiti impregnati di acqua, già che non era leggera di suo, e rischiava di essere trascinato dalla corrente lui pure. Allora l’amico ha corso un po’ lungo la riva sbarazzandosi nel contempo della giacca e si è gettato di nuovo per aiutare lo sposo, e in due, tra grandi ambasce e con una fatica immane, sono riusciti a tener ferma la vecchia e a trarla il salvo. Visto che era ancora viva e si muoveva, si sono abbandonati sulla riva con il cuore che sembrava scoppiare, i muscoli che dolevano, il respiro che tardava a venire e poi usciva a fiotti, con l’acqua bevuta. E’ stato allora che hanno visto la donna librata tra gli alberi che sollevava le braccia per l’esultanza, o per benedirli. Sembrava una contadina. Era vestita come una di loro. Chissà chi era.
Foto di Orlando Paci, 1956/57 tra Calmazzo e Urbino
Nessun commento:
Posta un commento