25/03/16

Amica in analisi





Una mia amica è entrata in analisi per imparare a soffrire: a provare dolore, sentirlo, invece che limitarsi a esserlo. (Farlo passare da soggetto a complemento oggetto, penso mentre me lo dice.)
Per imparare a esporsi all’emozione, a quella forte però, quella intensa, irresistibile, lei che si è costruita sulla resistenza (sulla difesa a oltranza, assoluta, contro tutto). A lasciarsi pervadere, e persino travolgere, dal sentimento. Per provare cosa vuol dire esserne sopraffatta.
Dice che vuole riuscire a innamorarsi; che vuole diventarne capace, costi quel che costi, ogni volta che capiterà, con chiunque, senza preclusioni. E ti credo! Mettere delle condizioni è già rifiutarsi. Negarlo. Cita col suo sorriso gentile, un po’ malinconico, il signor Perugina: intanto ho già imparato a amare l’amore. Gli sta già andando incontro: già lo prova.
Una volta che proverà anche la sofferenza, sarà fatta! Catturata per sempre. E felice, con tutte le possibili infelicità. Glielo auguro.
(E così magari la vedrò anche ridere. Ma ridere davvero: a cuore aperto.)


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