Una giovane donna con un’infarinatura di chiromanzia,
senza che io glielo chiedessi e prima che infastidito la ritirassi, mi ha
leggiucchiato la mano sinistra, indicandomi le varie linee e il loro
significato. A parte quella dell’amore, piuttosto profonda ma tristemente
uniforme, sono tutte alquanto brevi e superficiali, da quella della vita a
quella del lavoro a quella dell’intelligenza, che però, curiosamente, verso la
metà si biforca: in altre parole, mi par di capire, io sarei un emerito cretino dalla
personalità scarsa e per di più divisa, con prospettive professionali incerte e
comunque insoddisfacenti, e che inoltre inspiegabilmente sopravvive a se
stesso, mentre avrebbe dovuto essere già morto da parecchio tempo (diagnosi
sulla quale, con mia sorpresa, non trovo nulla da ridire). In compenso il
destino mi avrebbe riservato un amore forse unico ma, mi piace immaginare,
grande, addirittura eterno, perché no? Peccato che la mia dabbenaggine mi abbia
sempre impedito di riconoscerlo.
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