10/07/16

Autoentomologo (1990 ca)




Sono, spesso, l’entomologo di me stesso; mi guardo, tranquillo, e il più delle volte senza interesse, mentre svolazzo qua e là, intento ad attività che potrebbero benissimo non avere alcun senso come anche averlo, spesso beato, talvolta impaurito: lo sa, se mai lo sa, solo quello che vola, non chi guarda; mi sorprendo della mia serenità, che forse nasconde qualcosa e forse no, e della compostezza che raggiungo quando giaccio, infilzato da me stesso o forse da nessuno, sul vetrino. Solo allora qualcosa scuote l’osservatore; ma non è interesse: è, aberrazione!, invidia. Mi invidio.

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