27/03/22

Il pancione di Marpessa (2004)

 

In bagno mi scappa l’occhio sulla copertina di una rivista di mia moglie che annuncia un’intervista a Marpessa, la modella a cui F. Scianna ha dedicato un libro di fotografie, molte delle quali ho visto per caso non più di due mesi fa. Allora vado a leggerla. La modella ora ha 40 anni e è incinta per la prima volta. La giornalista le chiede che effetto fa avere il pancione a una donna come lei che è sempre stata filiforme. “Bellissimo”, risponde. “Adoro piegarmi e sentire il ventre che tocca subito le gambe.”
Bellissimo anche ciò che ha detto. Una sensazione che non proverò mai, ma che ora so che esiste, e quindi che in qualche modo posso condividere. 

Proprio così, bellissimo.

07/03/22

Porterò tutto con me

 


Mi porterò tutto con me, pensa, e non sarà più niente. Ma così, non è più niente già ora qualsiasi cosa faccia o non faccia. Si appresta a essere e già non è. Si stende supino sul divano, chiude gli occhi per dormire, le mani sul petto con le dita incrociate come se dovessero infilarci un rosario, le gambe allungate che il torpore comincia a invadere e appesantire. Allinea i piedi, che erano ancora accavallati, ma non riesce a tenerli paralleli, il destro si piega di lato e la gamba lo asseconda senza volerlo, scostandosi leggermente dall’altra. Gli occhi restano chiusi, e per difenderli dalla luce si tira sulla testa la leggera copertina di pile che lo avvolge, e torna a intrecciare le dita sul petto. Non sarebbe male morire così, essere invaso dalla morte, invece che dal sonno. O da entrambi, meglio, prima l’uno poi l’altra, senza soluzione di continuità. Mentre immagina, sogna, questo, si addormenta, per un po’, di un sonno lieve, carezzevole, materno. E presto si sveglia. Calmo. Un po’ deluso e insieme sorpreso. Sereno. Senza rimpianti.