27/10/16

Il numero delle foglie



Procedendo, la strada si profila più netta, come uscisse da una membrana che sempre si ritrae, il cui fondo però è certo. Sugli argini delle rogge e nelle macchie tra i campi deserti, degli alberi si piegano in direzioni irregolari, fino quasi a soffocarsi; altri scartano invece verso l'asfalto a delimitare la visuale già scarsa per le molte curve e i dislivelli del terreno. Un tratto coltivato a patate confina con una piantagione di granturco sperimentale, verde ma già abbastanza alto, e una di frumento maturato tardi e non ancora mietuto. Altri campi sono a maggese e in altri ancora di nuovo il granturco esibisce, in differenti varietà, le differenti fasi della crescita. Una donna dai capelli ricci e con grossi occhiali da sole guida una berlinetta rossa senza prestare attenzione alle difficoltà che in modo certo svagato la strada propone, eppure le evita con apparente sicurezza. Un uomo magro, di media statura, con camicia e pantaloni azzurro militare, cammina in direzione opposta strappando ogni tanto le foglioline dai rami delle robinie, che poi lascia cadere ad una ad una. Le conta, controlla se il numero è pari o dispari e regolare. Quando la berlinetta rossa esce dalla curva  più vicina, sta sfogliando con il piede una rivista dalle pagine irrigidite dal calore e stropicciate che qualcuno ha gettato tra gli arbusti dell'argine. Forse per un cambio troppo ritardato, l'auto sembra rallentare fino quasi a fermarsi, ma dopo un attimo riaccelera con un colpo secco, simile a uno sparo, che riporta il motore all'esatto regime scaricando un'esigua nuvola di fumo. L'uomo, che subito al primo rumore della macchina in arrivo aveva alzato la testa, segue sorpreso la manovra e, per pochi istanti, l'auto e la donna che si allontanano, quindi torna a sfogliare la rivista, mentre il fumo si perde a terra schiacciato dall'aria invisibile.




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