12/12/19

Gli abiti degli angeli




Stamattina mi sono svegliato pensando agli abiti degli angeli. Come fanno a indossarli con l'ingombro delle ali? Ci sono bottoni sulle spalle? Fessure? Asole? Buchi? Tagli, come quelli di Fontana? Ma lunghi quanto per poterle infilare? Come fanno a farci passare qualcosa, quando spesso sono così grandi? Gli angioletti se la cavano: sono nudi. Anche i demoni. Ma gli angeli adulti? quei magnifici esemplari in vesti fastose che portano l'annuncio a Maria? A meno che non ci sia un sistema complicato di aperture in corrispondenza dell'attacco alle spalle, o alle scapole, e poi due lembi per abbottonarli sopra l'attacco e un terzo per unire i lembi alla base del collo, ciò che comporterebbe una dama di camera, o un angelo di grado inferiore, per aiutare nella vestizione, anche di semplici tuniche. Lo so che sono dubbi inficiati di basso materialismo. Che in questo campo i risvolti pratici non contano. Che lo sguardo quotidiano è fuori luogo. Non pertinente.
Eppure continuo a pensarci.
Come se solo lo sguardo quotidiano avessi. Come se fossi capace solo di quello e vi fossi imprigionato come in una corazza, in un abito stretto. Senza ali. Che difatti non ho.




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