11/05/20

Orologi buontemponi



25 marzo 2020
L'orologio a muro della mia cucina fa il simpaticone. Ogni tanto, pensando che nessuno lo noti, fa scattare la lancetta dei secondi all'indietro. Non più di uno alla volta, ma lo fa. Non è la prima volta che lo prendo in castagna. Allora lo sto a fissare, e lui continua regolarmente come se niente fosse, con quella sua faccia da sberle che mi sembra persino di sentir fischiettare.
La cosa interessante è che poi è sempre in perfetto orario. Il che significa che periodicamente recupera con qualche scatto doppio in avanti. Facile che agisca di notte, favorito dalle tenebre, come i delinquenti e, una volta, gli amanti (ora fanno tutto alla luce del sole e poi se ne vantano sui social), sapendo che ho il sonno continuo e pesante. Ma una di queste notti, che sono un po' inquieto, pian piano raggiungo la porta della cucina, sporgendo solo la testa senza far rumore, e vedremo chi è il più furbo.

Il giorno dopo
Mi è venuto un dubbio: mettiamo che a fare il frescone non sia solo il mio orologio, e che come lui ce ne siano a migliaia in tutto il mondo, a milioni, che si sono accordati tra di loro. Non sto parlando di una congiura: un semplice accordo, magari partito come uno scherzo tra pochi amici e che poi si è esteso via via. Dove vanno tutti i secondi mancanti? Tornare indietro di uno e poi, più tardi, di notte, fare un salto avanti di due, secondo me non dà una somma zero. Nell'intervallo c'è stato un secondo mancante, milioni di secondi mancanti disseminati per tutto il pianeta. Una cosa enorme! Chiedetelo agli operatori finanziari che lavorano 24 ore su 24 sui mercati online che differenza ci può essere in frazioni infinitesime di secondo. Cosa ne è di tutto quell'enorme serbatoio di tempo, e della somma di tutti i serbatoi che ogni giorno si accumulano? Restano da qualche parte nel nostro mondo o pian piano ne stanno costruendo, o alimentando, un altro simile, parallelo, dove magari giacciono immobili, sereni, e convivono senza passare, intenti a costruire un'eternità vuota di vita, o in attesa che qualcuna venga ad abitarla? Quale vita? Non so. Ci devo pensare.

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