06/05/20

Ragazzo con cuffie che legge in libreria



Avevo un impegno alle 10,30, così sono entrato alla Feltrinelli per leggere un'oretta. Seduto in una poltroncina tra gli scaffali più defilati, c'era un ragazzo con grandi cuffie sulle orecchie che leggeva un librone immagino fantasy o simile. Al ritorno, dopo mezzogiorno, passando accanto alla vetrina l'ho visto ancora lì. Mi si è allargato il cuore. Sono sentimentale e non me ne dispiace. Quando avevo la sua età non c'erano librerie così, e poi io abitavo in provincia e dovevo accontentarmi di leggere in classe con i professori che continuavano a richiamarmi, inutilmente peraltro. Chissà quanto avrei bigiato. E invece andavo in classe tutte le sante mattine, prendevo il romanzo di turno, o i classici greci e latini, e leggevo fino all'una, salvo compiti e interrogazioni. Andavo a scuola volentieri, anche se non pensavo a me in termini sentimentali. Il cuore si allargava leggendo. Ma è bello anche adesso, quando vedo un ragazzo come me che passa la mattina in libreria. E poi oggi c'è un sole primaverile. Tira un bel venticello e mi illudo, nonostante sia a Milano, che l'aria sia pura.

(Questo lo dedico a Ise De Leonardis, che mi dice che sono triste e parlo solo di vecchiaia. Vedi che ci sono anche i giovani qui? Anche se tra un po' mi vedo con un vecchiaccio che conosci... Abbraccio!)

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