27/01/23

L’immagine ferma della cosa.



 Un treno ne incrocia in corsa un altro: dal finestrino vedo qualcosa, una cascina in mezzo alla campagna, che resta immutata nonostante il veloce movimento opposto. Convinto che sia un riflesso – poiché il treno che mi sfreccia accanto mi appare come una massa compatta e scura che trasforma il mio finestrino in uno specchio –, mi volto verso l’altro lato della carrozza per cercarne l’origine. Ma non la trovo.

Sorpreso, ritorno al mio finestrino, nel quale continuo a vedere, immobile nella campagna, la cascina. Solo allora, nella massa compatta dell’altro treno, vedo – a sua volta immobile e condensata in un’unica inesistente, ma reale, entità –, la fila dei suoi finestrini, al centro della quale, bloccata nell’istantanea di due velocità contrarie che si elidono, sta la casa: la cosa, l’immagine ferma della cosa, la cosa fatta ferma, resa casa, dall’immagine.

 

La foto è di Giuseppe Pavone

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