06/06/19

Pensierino su letteratura e vita (appunti per niente 8)



Non è che quando uno legge, o scrive, è morto.
Anzi, a me sembra più frequente il contrario.
Mi fanno sorridere, di tenerezza e un po’ anche di spregio, quelli che mettono la vita da una parte e la letteratura o l’arte dall’altra e si prodigano per conciliarle o invitano gli altri, inclusi i lettori viziosi e impenitenti, a farlo. A superare il presunto fossato che le separa, a fondere i due territori, a mettere in pratica. Non ci riusciranno mai. E’ impossibile superare un fossato che non esiste, che solo essi stessi hanno scavato e reso invalicabile nel momento stesso in cui invitavano a superarlo. Non c’è bisogno di nessuna rincorsa per saltare da una riva all’altra; non c’è bisogno di nessuno sforzo per fondere alcunché con la vita. Ci siamo già. La letteratura è la vita. Ogni cosa lo è.
Chiuso. Una volta per tutte.

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