27/06/22

Un'esagerazione delicata (Appunti per niente 22)

 

a)

Prende una cosa, a volte, una situazione, una figura, un gesto o un’espressione e la amplifica o ne esaspera un aspetto – afferma con una modestia che sa di puro orgoglio – portandola fino al limite (ma fermandosi un po’ prima, di solito), raramente in modo feroce (come Bernhard) però, o solo aggressivo. Un’esagerazione quasi impercettibile, in via di principio, come se fosse una logica conseguenza della piega presa dal discorso, per quanto non del tutto prevedibile né prevista. Un’esagerazione delicata, gentile. Quella che ogni cosa, ogni gesto, ogni sguardo o pensiero, meriterebbe. Ogni sosta la suscita, e la richiede. E a volte si obbedisce.

 

b)

Da parecchio tempo a questa parte riesce a scrivere – dice – solo cose di poche righe, una paginetta al massimo. Qualcosa che si può chiudere in pochi minuti. Oltre è il vuoto, la nausea. Ma una volta iniziato, continua finché può, e allora capita che riesca anche a sforare il limite, senza rendersene conto. Scrive, allora, per andare oltre la nausea. Per attraversare, finché continua a scrivere, l’insensatezza. Magari c’è qualcosa laggiù.

 


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