07/03/16

Quattro apologhi fenomenologici


Vento apparente

 Dicono gli esperti marinai che certe barche a vela, come i catamarani, raggiungono la massima velocità quando, in assenza di vento reale che le spinga, o con poco vento, è la barca stessa a produrre, per il fatto stesso di andare, un “vento apparente” che le imprime un’accelerazione sempre maggiore.


Onde stazionarie

 In certi stretti la frequente inversione del senso della corrente provocato dalle maree dà luogo al fenomeno delle onde stazionarie, specie di gorghi alquanto pericolosi ben noti ai marinai. Famose sono quelle dell’Euripo, il canale che separa l’Eubea dalla Beozia, nel quale le spinte contrastanti delle maree invertono il senso della corrente fino a sette volte al giorno. È in queste acque che, secondo una leggenda, era stato abbandonato, in un’arca di legno come Mosè e Dioniso, il piccolo Edipo. Chiunque l’abbia fatto agiva a ragion veduta: vien quasi da rammaricarsi che gli sia andata male.



Stanze tibetane

 La stanza nella quale i monaci tibetani eseguono la cerimonia del disegno del mandala (il quale, una volta terminato, dopo tre giorni, non sarà tanto l’immagine o la mappa dell’universo, bensì l’universo reale), si chiama “camera della morte”. Dunque l’universo non scompare nella camera della morte: vi viene creato.


Modeste erezioni

 A volte, quando si rimane a lungo sulla tazza e per defecare occorre fare uno sforzo non intenso ma durevole, è come se anche il pene vi partecipasse, o ne godesse il benefico influsso, sotto forma di una modesta quanto involontaria erezione.



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