12/02/16

Buchi di memoria e altre avvisaglie trascurabili



Le mie trascuratezze, buchi di memoria, dimenticanze e omissioni stanno aumentando. Per esempio un paio di volte non ho chiuso la porta di casa, ho lasciato biglietti e documenti sulla mensola, o addirittura ho trascurato di chiudere la patta. Mia moglie, con la sua abituale propensione a sdrammatizzare tutto, teme che siano i primi segni dell’Alzheimer. Freud, sull’ultimo esempio magari avrebbe altre opinioni. Io pure: ma diverse dalle sue.
Ogni tanto ho come delle contrazioni delle mani, o piccole scosse elettriche che mi attraversano il corpo provocando movimenti riflessi, che dalle ossa e dai tendini si propagano fino all’epidermide. Non sono particolarmente dolorosi, e anzi, a volte il formicolio sottopelle è persino gradevole, come del vento che passa su un campo di grano, dove le spighe sono le cellule epiteliali. (Forse colpiscono anche il cervello se inducono paragoni di questo tenore…) Ogni tanto mi vien da pensare che siano le prime avvisaglie del morbo di Parkinson.
Dicono che chi è sempre stato sano come un pesce, quando sia ammala è sul serio. E muore presto. Chi è stato malaticcio tutta la vita è eterno, invece. O il principale candidato a esserlo, se fosse possibile. Cosa che non mi auguro, quanto a me. Come mi auguro invece che la profezia "malattia grave: morte repentina", sia esatta. Anche se al momento non ho fretta. Cioè, a volte sì, ma sono momentacci che capitano a tutti. In particolare agli ottimisti, come sono sempre stato io fino a pochi anni fa. (Il mio inconscio lo è tuttora: ma quello non conta.)
A parte che sia l’Alzheimer che il Parkinson sono purtroppo malattie che possono durare tantissimo… In tal caso una delle due previsioni è errata. Magari tutte e due. Tertium datur, fischietta l’inconscio. L’esito sì però, ribatte la ragione. E gli mostra la lingua.
La ragione si accontenta di poco. Meglio che non scopra i suoi limiti. Non troppo spesso, almeno. Di certo non sarò io a farglieli notare. E’ una buona compagna. Ci ubriachiamo spesso insieme.
(Anche mia moglie lo è: ma lei è sempre sobria.)

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