10/11/20

Annunci mortuari


Nei miei giri attorno all’isolato a cui sono costretto in questo periodo, mi fermo ogni tanto a leggere gli annunci mortuari e talvolta immagino la reazione che avrò quando vedrò il mio, da morto che non sa di esserlo, nella vita apparente dopo la morte che non dovrebbe essere diversa dalla vita apparente che conduco ora. Leggerò con cura le notizie, il dolore dei sopravvissuti, l’orario e la modalità delle funzioni funebri che lascerò liberi di decidere chi di dovere anche se avrò dichiarato la mia preferenza per una cerimonia civile la cremazione e la dispersione delle ceneri, gli anni che avrò avuto, e una fotografia in cui non mi riconoscerò, come non riconoscerò, del resto, nemmeno di essere io quel tale del manifesto. Non era poi così vecchio, penserò. Chissà cosa aveva. Speriamo che non abbia sofferto e fatto soffrire troppo i suoi cari. Le solite banalità che si pensano davanti a quel tipo di manifesti, insomma. Le banalità sono una regola nella vita apparente, anche quella post mortem. Sarà stato una brava persona? Importa così tanto, dopo che sei morto?, penserò ancora, prima di andarmene, con il solito fastidioso motivetto che mi girerà per la testa in quei giorni. E allora, per scacciarlo, ne canterò silenziosamente un altro.

 


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